Benvenuti in un nuovo appuntamento mensile della nostra MMR dal sapore decisamente estivo.
Proprio perché il clima ci sta ricordando con estrema efficacia che siamo in estate, abbiamo scelto degli argomenti piuttosto freschi con cui rendere più piacevole la vostra giornata.
Nell’articolo di oggi sulle principali tendenze del mondo del marketing parleremo di loyalty e dell’importanza della personalizzazione di ogni programma fedeltà, delle abitudini d’acquisto della GEN Z con un focus particolare sull’importanza della sostenibilità per le nuove generazioni anche in termini di marketing, per poi addentrarci alla scoperta di Threads che questo mese compie un anno. Tanti auguri!
The Heart of Loyalty: il Report Kobie ci porta nel cuore dei consumatori
Il team di Kobie, specializzato nell’intersezione tra psicologia umana e percezione dei consumatori, ha elaborato uno studio che ha coinvolto oltre 4.000 consumatori statunitensi e canadesi, facendo loro domande rispetto a quello che ricercano in un programma fedeltà.
I dati che sono emersi sono decisamente interessanti.
Perché le persone si “disingaggiano”, ovvero smettono di nutrire interesse verso un programma fedeltà e di conseguenza verso un brand?
Nell’immediato, le persone tendono ad abbandonare un programma fedeltà principalmente perché i premi promessi arrivano troppo tardi nel programma fedeltà. ma soprattutto, non vogliono vivere esperienze di poco valore.Vogliono sentirsi importanti, speciali e al centro delle attenzioni del brand. Ecco perché un programma fedeltà dovrebbe sempre essere personalizzato.
Per farvi un esempio, dal report di Kobie è emerso che i programmi fedeltà più efficaci sono quelli strutturati su dati anagrafici e comportamentali dei consumatori: mandare una mail per il compleanno, sfruttare le abitudini d’acquisto per proporre prodotti in target per l’individuo, sono come delle piccole attenzioni in più in grado di fare sentire la persona speciale e più coinvolta dal programma.
Qual è il touchpoint più potente per aumentare la loyalty?
I partecipanti hanno dovuto rispondere anche a una domanda relativa allo strumento con cui vengono coinvolti dal programma fedeltà, ovvero i touchpoint che l’azienda decide di utilizzare per arrivare ai consumatori e tenerli ingaggiati. A questo proposito è emersa una sorta di classifica dei canali più efficaci:
- Direct mail
- App
- Social
Come potete notare, la newsletter ha ancora un certo fascino e riesce ad attrarre molto più dei contenuti social.
Come si può personalizzare al meglio un programma fedeltà?
Kobie ha risposto anche a questo all’interno del report, mettendo in luce un problema di cui in realtà siamo tutti quanti più consapevoli che mai: la raccolta di zero party data.
Come abbiamo visto nella scorsa MMR, l’era cookieless sta portando con sé la ricerca di soluzioni alternative per raccogliere dati in modo autonomo, senza affidarsi a terzi.
La regola in questo caso è “dare per avere”: ti coinvolgo in un programma fedeltà con un sacco di vantaggi e in cambio mi lasci i tuoi dati e mi permetti di tenere traccia del tuo “comportamento”.
A trarne beneficio è il consumatore che verrà coinvolto in un programma sempre più personalizzato e il brand che potrà conservare ogni informazione in modo trasparente e consensuale.
Questo, inoltre, va a sua volta a rafforzare il rapporto tra brand e consumer perché se quest’ultimo si rende conto che l’azienda fa buon uso dei suoi dati e li utilizza a suo favore, aumenteranno la sua fiducia e lealtà nei confronti del brand stesso.
L’84% dei partecipanti ha risposto che avrebbe lasciato il proprio indirizzo email senza problemi con un piccolo incentivo in cambio. Il 74% addirittura anche senza!
La gamification può aiutare nei programmi di loyalty?
La risposta è assolutamente sì.
Uno dei motivi principali per cui i consumatori abbandonano la nave è spesso riconducibile alla monotonia del servizio offerto. Introdurre delle proposte di gioco più interattive è una strategia efficace per aumentare engagement, interazione e fedeltà del consumatore, diminuendo il rischio di perderlo.
Sembra che l’esperienza venga ancora prima del vantaggio economico: le persone vogliono sentirsi importanti e coinvolte, ecco quindi che fa il suo grande ritorno il marketing emozionale.
A questo proposito, andiamo ad introdurre la vera protagonista del prossimo argomento: la Generazione Z, che fa del marketing emozionale il suo cavallo di battaglia preferito.
Le abitudini d’acquisto della GEN Z
I giovani appartenenti alla Generazione Z hanno delle abitudini d’acquisto che si basano su alcuni elementi fondamentali.
Da un lato abbiamo i valori della sostenibilità, del cruelty free e dell’ecologico. Infatti, le nuove generazioni sono più sensibili alle tematiche ambientali e si basano proprio su queste per decidere a che brand affidarsi per i loro acquisti.
Secondo il report Nielsen, il 77% dei giovani della GEN Z ammette di non comprare da Paesi con standard di sostenibilità bassi. Questo vuol dire che un brand per fare breccia nel loro cuore deve avere un’ottima reputazione aziendale e impegnarsi a livello sociale e ambientale.
I giovani si dimostrano anche molto aperti e sempre alla ricerca di nuovi brand: il 53% ammette di accettare di buon grado l’idea di cambiare spesso marca preferita.
Un ultimo elemento è quello dell’immediatezza: la pazienza non è la virtù principale dei membri della GEN Z, che dopo aver acquistato un pacco su Amazon, si aspettano di sentire suonare il campanello due minuti dopo. Per loro un programma di loyalty deve essere istantaneo e costantemente gratificante per risultare efficace.
Tanti auguri a te, tanti auguri a Threads!
Un anno fa nasceva Threads, un nuovo social Made in Meta ancorato ad Instagram, che ha l’obiettivo di creare una comunicazione istantanea e principalmente testuale-sintetica. Ma quanto viene utilizzato dalla Gen Z? La GEN Z considera Threads una dimensione più intima in cui poter dare libero sfogo ai propri pensieri, sulla falsariga delle Stories di Instagram. Nonostante ciò, le persone di età compresa tra i 18 e i 24 anni rappresentano solo il 37% degli iscritti al social principale concorrente di X.
Ad oggi, Threads conta 175 milioni di iscritti e ha avuto un boom soprattutto a febbraio 2024 quando è salito di 45 milioni di iscritti in un solo mese.
Per fare un confronto con il principale competitor, ovvero X (ex Twitter), quest’ultimo detiene ancora la leadership con i suoi 250 milioni di daily active users. La situazione cambierà? Ai posteri l’ardua sentenza!
Speriamo che la nuotata di oggi tra le ultime tendenze di marketing sia stata rinfrescante e ci vediamo alla prossima MMR 😉
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